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Commenti a “Io, ex ragazzo di Salò non riconosco a Violante il diritto di legittimarmi”

4 ottobre 2008

Il Giornale, 4 ottobre 2008

#1 giocarra (20) – lettore

il 04.10.08 alle ore 8:20 scrive:

Questo è un uomo ! L’altro è un quaquaraqua, che segue le sue convenienze. La differenza è lampante. giocarra

 

#2 rafbv (5) – lettore

il 04.10.08 alle ore 8:48 scrive:

Gentile prof. il suo sfogo ha suscitato in me una profonda tenerezza nei confronti di quel bambino. Sfortunatamente i sentimenti che lo muovevano -onore,fedeltà,coerenza,disinteresse,buona fede- mi sembrano particolarmente in disuso -di più, mi sembra che non abbiano mai messo solide radici nell’italica stirpe:Franza o Spagna….Penso che non poche responsabilità risalgano al lassismo etico del cattolicesimo (ben diversa l’etica protestante più esigente e attena alla corrispondenza tra parole e opere) anche se l’intero pianeta si sta omologando in virtù della globalizzazione economica e televisiva. Quanto a Violante non e’ un caso isolato: D’Alema,Fassino,Bersani,Veltroni sono solo uomini buoni per tutte le stagioni. Distinti saluti

 

#3 Carlo-Maria.Trajna@tele2. (166) – lettore

il 04.10.08 alle ore 8:48 scrive:

“come allora cerco ancora di fare le cose in cui credo senza curarmi troppo delle mie convenienze”:questo raro tipo di italiano merita tutto il nostro rispetto!

 

#4 Gianenrico (2) – lettore

il 04.10.08 alle ore 9:07 scrive:

Non ho mai neppure lontanamente condiviso le idee del PNF né della RSI; neppure peraltro quelle del comunismo. Ritengo l’articolo del Prof. Di Federico “PERFETTO” per forma, stile, costruzione e contenuto. Complimenti!!

 

#5 c_gera (145) – lettore

il 04.10.08 alle ore 9:34 scrive:

Credo sia un’anomalia tutta italiana quella secondo la quale pochi personaggi decidono chi debba essere apprezzato o meno, e cosi ci tocca sentir parole come “sdoganamenti”, “legittimazioni”, che secondo il loro pensiero dovrebbero significare la fine dell’ostracismo, l’autorizzazione al ritorno alla vita pubblica in generale, a quella politica in particolare, per chi non la pensa come loro. Fascismo e nazismo sono state esperienze finite sessantatre anni fa, rappresentano il passato, e mi sembra che nessuno voglia magnificarne le gesta, anzi. Alcuni hanno vissuto quel periodo nel più totale fanatismo, altri in buona fede perché all’oscuro delle molte tragedie che si stavano consumando (mica c’era internet all’epoca). La storia è storia e lasciamola agli storici. Quello che non torna invece in questa vicenda è che a voler vestire i panni dei puri ed assumere il ruolo di censori sono personaggi che abbracciano un’ideologia con un passato, ma anche un presente, da brividi.

Molti esponenti della destra italiana, hanno compiuto i cosiddetti strappi con il passato. Hanno criticato il fascismo, Mussolini, Salò. Si sono recati in Israele ed altro ancora per sottolineare la loro assoluta discontinuità con i fatti (all’epoca queste persone non erano nemmeno nate) ed ovviamente con l’ideologia. Si può dire altrettanto di tutti i personaggi della sinistra italiana a cominciare proprio da Violante? No. In casa PCI, DS PD ed altre formazioni di area, non si è mai udita una sillaba di autocritica, nemmeno quando è caduto il muro di Berlino, sulle efferatezze compiute dal comunismo, sia in passato, sia nei nostri giorni. Ed allora non è chiaro perché chi ha idee di destra debba essere sdoganato, mentre chi le ha di sinistra no. Quando qualcuno inizierà a spiegare questa sciocchezzuola forse il clima politico italiano diventerà respirabile, altrimenti i soliti quattro furbi continueranno a campare alla grande nascondendo la loro reale indole. Claudio Gera

 

#7 honhil (158) – lettore

il 04.10.08 alle ore 10:13 scrive:

Finire di leggere un “pezzo” e trovarsi con gli occhi umidi è una bella sensazione. No, Violante, per quello che ha rappresentato e rappresenta, per il suo modo arrogante e a volte violento di interpretare il suo ruolo politico, per le sue virulente accuse contro i suoi avversari politi, rei soltanto di professare idee politiche diverse, non ha, ne può mai avere, l’autorità morale di cui ne fa abuso. Sempre per perseguire i suoi personali interessi politici e di carriera.

 

#8 cardo (489) – lettore

il 04.10.08 alle ore 10:25 scrive:

Professore, grazie per aver trovato la misura giusta.

 

#9 mab (539) – lettore

il 04.10.08 alle ore 10:32 scrive:

Ottimo articolo per spessore umano e tempestività politica. A proposito di quest’ultima vorrei far notare che, se proprio dobbiamo – ma dobbiamo? – eleggere qualcuno di sinistra alla Corte Costituzionale e alla Vigilanza, almeno scegliamolo noi: abbiamo i numeri per farlo e di personaggi di sinistra, sebbene pochi, per fortuna ce ne sono! Starà poi alla sinistra o “disconoscerli” con sommo imbarazzo, o con altrettanto imbarazzo dire “grazie”…

 

#10 fabio.bonari (393) – lettore

il 04.10.08 alle ore 10:54 scrive:

Un pezzo da antologia.

 

#11 angelopoli (1) – lettore

il 04.10.08 alle ore 11:24 scrive:

Sono contento di poter leggere questo sfogo pubblico . Ritengo storicamente importante testimonianze come la sua per poter finalmente avere un discorso più sereno della nostra storia . Angelo Poli

 

#12 andrea storace (83) – lettore

il 04.10.08 alle ore 11:53 scrive:

condivido pienamente come figlio di 2 ragazzi di Saó nipote di due eroi 1 vilmente torturato e fatto a pezzi il 14 settembre del 44 e l’altro sul fronte di Nettuno e cugino di un martire di 15 anni buttato in un alto forno a Genova da una volante rossa a guerra finita perché figlio di un “fascista” Interpreto cosi il messaggio di Di Federico : quando i comunisti saranno capaci di effettuare la stessa profonda autocritica che noi abbiamo fatto?

 

#13 ondeb (6) – lettore

il 04.10.08 alle ore 12:59 scrive:

Una sola parola al prof. Di Federico: grazie. Solo uno scritto di chi ha vissuto quell’esperienza sulla propria pelle può permettere a chi non c’era di capire tutto. Grazie ancora.

 

#14 porthos (640) – lettore

il 04.10.08 alle ore 13:13 scrive:

Gentile Professore, non solo ha trovato la misura giusta, ma vi ha aggiunto, con ferma e signorile sobrietà, il giusto peso e la piena e meritata qualità. Mi permetta di esprimerLe la mia piena solidarietà e, condivisione, dei suoi giustissimi e sacrosanti sentimenti. Cordialità

 

#15 francyderasmo (167) – lettore

il 04.10.08 alle ore 13:16 scrive:

complimenti professore, con la sua lettera lei ha riscattato molti ex soldati che avevano voglia di scrivere e denunciare le motivazioni delle loro scelte guidate da puro idealismo e che invece si sono ritrovate in un inferno che neppure immaginavano. credo che la sua lettera abbia rassicurato tante persone togliendo quel piccolo rimorso che ancora attanagliava la loro anima, per aver seguito, inconsciamente, delle persone che avevano la mente annullata dal potere e dalla violenza.

 

#16 Wolf (1645) – lettore

il 04.10.08 alle ore 13:35 scrive:

Bella lettera.

 

#17 Giorgio Rubiu (225) – lettore

il 04.10.08 alle ore 13:39 scrive:

Professore,da coetaneo che quei tempi li ha vissuti a pochi chilometri di distanza da dove era Lei,posso dirLe che Lei ha trovato “la misura giusta”. Lontani da inutili e sterili recriminazioni. Memori di fatti che i nostri occhi spaventati e non più innocenti,hanno visto e che siamo in grado di ricordare con la pacatezza che ci viene dalla nostra età e dalle esperienze vissute in seguito. L’anno prima che Lei cercasse di arruolarsi per la prima volta,mio padre,quarantunenne,morì,da carabiniere del reparto Celere,a Millerovo (Ucraina).Un nome che non ha alcun riferimento geografico essendo stato una definizione di comodo dell’esercito italiano. Mi piace credere che,la dove c’era la sua povera tomba,oggi vi siano fertili campi di grano con un mucchio di papaveri che terranno il posto dei fiori che non potemmo mai portargli. Il suo articolo mi ha fatto a piangere lacrime con non sapevo più di avere. Ed io,per questo,Le sono assolutamenet grato.

 

#18 gigigi (280) – lettore

il 04.10.08 alle ore 14:08 scrive:

Si, si, bravissimo professore. Finalmente una persona degnissima quale e’ sicuramente Lei, ha compiuto il gesto ideale nei confronti di cotanto politico, che usa da sempre, l’opportunismo, per migliorare la qualità della vita, la sua. Quando io, vecchio Sottufficiale MM, ho scritto il mio pensiero, forse troppo decisamente contro questo signore, il Giornale mi rischiamo giustamente all’ordine, negandone la pubblicazione. Sono contento che la “misura giusta” sia venuta da Lei, vero rappresentante di vita vissuta di quel periodo in cui la vita di un Soldato della Repubblica di Salò non valeva un soldo bucato. Grazie e che Dio La benedica.

 

#19 giuseppe galiano (109) – lettore

il 04.10.08 alle ore 15:59 scrive:

Bravo Professore, sapesse quanta gente la pensa come Lei.

 

#20 Sylvia Mayer (2184) – lettore

il 04.10.08 alle ore 16:07 scrive:

Il massimo dello sconforto,leggendo articoli come questo, è sapere poi che i vecchi comunisti,i maestri dell’attuale”sinistra”,eran stati quasi tutti fascisti. Ma cambiarono bandiera pochi giorni prima o subito dopo,e da subito ostracizzarono gli ex fascisti o quelli che neppure lo erano stati che non erano approdati nelle fila della”sinistra”. Occultando il loro passato con l’aiuto dei monopolizzatori della cultura dalla loro parte,presentandosi vergini giudici degli altri. Si veda il caso Gunter Grass. Si legga”Cancellare le tracce”di Pierluigi Battista,ricco anche di una bibliografia fra cui scegliere se si vuol sapere. C’erano praticamente tutti,fascisti ed antisemiti,quelli che poi divennero i soloni comunisti e di “sinistra”. Quelli che passarono da Mussolini a Stalin senza soluzione di continuità. Da un dittatore ad un altro. Triste non e’che lo siano stati,ignobile e’che puntino il dito contro altri che lo furono. Ancora oggi. Spesso,esattamente gli stessi. Ex fascisti ed ex comunisti.

 

#21 Sylvia Mayer (2184) – lettore

il 04.10.08 alle ore 16:09 scrive:

L’ha trovata,la misura giusta. E glie ne sono profondamente grata,perchéil bisogno di sapere che esiste onestàintellettuale e’ fortissimo. Sono nata dopo tutto questo,non posso sapere come sarei stata se fossi vissuta allora. E’stato quindi più facile,per me,essere contraria al fascismo da subito,e di esserlo divenuta ancora di più nel tempo con gli strumenti culturali che io ho avuto,e lei no. Quegli stessi strumenti che,comunque pochi e poco a disposizione,mi insegnarono ad essere anticomunista. Capisco la sua posizione perché anch’io sento inaccettabile,nel più intimo di me stessa,che gente adulta che sapeva e che ciò nonostante e’stata comunista e si e’spesa fino a ieri perché questo Paese lo diventasse,dispensi accuse ed assoluzioni agli altri. Che questa gente,insieme ad altri che del comunismo fanno ancora la loro bandiera,possa sedere in Parlamento.

 

#22 utordone (255) – lettore

il 04.10.08 alle ore 16:39 scrive:

Certo Di Federico, certo che ha trovato la misura giusta e glie lo dice uno il cui padre (impiegato civile del Ministero degli Interni) della repubblica di Salò, ha per questo rischiato la vita e perso il lavoro. Ma queste per molti, sono bazzecole. Il fatto è che nella valutazione dei fatti, spesso mi dico che i partigiani “rossi” i quali combattevano non per la democrazia ma per instaurare un regime stalinista, neanche loro sapevano degli eccidi compiuti da Stalin nel gli anni del suo regime. Ma di fronte alle stragi di innocenti compiute da quei partigiani, il “credo” nell’ideale, diventa (e di molto) secondario: loro uccidevano tutti coloro che si erano macchiati della colpa di aver creduto nel fascismo (anche chi non aveva versati una goccia di sangue innocente): ultima considerazione: gli alleati arruolavano volontari italiani e li inquadravano in regolari reparti da combattimento: perchè i partigiani non l’anno fatto provocando,di fatto,il consumarsi delle “decimazioni” ?

 

#23 micuomo (84) – lettore

il 04.10.08 alle ore 16:52 scrive:

Complimenti al professore Di Federico:ha raggiunto un giusto equilibrio di valutazione e di sentimenti. Vero che il condizionamento di educazione e di propaganda ha spinto verso la Repubblica di Salò molti volontari : sembra che molti non fossero volontari ma costretti dalle autorità locali con ricatti di vario genere. Comunque sempre ITALIANI che difendevano la loro ITALIA. Nessuno ha diritto di condannare chi per amore patrio è morto senza badare a interessi personali. I cimiteri militari sono solo croci e nomi. La storia e la politica sono esattamente l’opposto. saluti micuomo

 

#24 MLPremuda (14) – lettore

il 04.10.08 alle ore 17:25 scrive:

Grazie per questo articolo, professore. Ho qualche anno meno di lei, ma quei tempi li ricordo. La mia famiglia, in buona parte, “sentiva” come la sua. Ho sempre pensato che fossero tempi in cui un giovane che sceglieva la parte sconfitta lo faceva in totale purezza d’intenti. Il che non era sempre vero per la parte opposta. Lei me lo ha confermato. Grazie ancora.

 

#25 Biri107 (340) – lettore

il 04.10.08 alle ore 17:34 scrive:

Sì, caro professore, lei è riuscito perfettamente nel suo intento, ed ha la stima e la solidarietà (e anche l’affetto) di tutti noi. Ecco un resoconto fedele di ciò che animava la maggior parte dei “ragazzi di Salò”. Ciò che animava i loro avversari invece, a parte la gran massa di opportunisti degli ultimi giorni, era il progetto di realizzare in Italia un regime di tipo sovietico, legato a Mosca. E a tal fine non si facevano scrupolo di scatenare la reazione tedesca sulla popolazione inerme (vedi Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, ecc), che nei loro piani sarebbe dovuta insorgere e fare la “rivoluzione”. Svanito quel progetto (la “Resistenza tradita”!), si sono poi sfogati – a guerra finita – in vendette personali e pulizie etniche. E oggi – dopo sessant’anni – loro sono “la scelta giusta”, quelli che dispensano riconoscimenti e patenti di democraticità. Il nostro professore invece è il “Male assoluto”. Evviva.

 

#26 Giorgio Rubiu (225) – lettore

il 04.10.08 alle ore 17:52 scrive:

# 16 wolf – “Bella lettera” è, per la sua brevità e sincerità, il miglior commento che sia stato scritto. La stringatezza del messaggio non riesce a nascondere l’emotività e la commozione. Bravo! Come sempre!

 

#27 walt40 (4) – lettore

il 04.10.08 alle ore 18:01 scrive:

Grande Professore Emerito Giuseppe Di Federico, io la penso esattamente come Lui, il comunista Violante sta lecchinando il centrodestra per essere eletto a capo del Consiglio superiore della Magistratura.

 

#28 nando_romano (3) – lettore

il 04.10.08 alle ore 18:51 scrive:

che dire a un uomo così, ONORE al MERITO, e a tutti quelli che all’epoca dei fatti si comportarono in quella maniera, perchè ritennero giusto mantenere una parola data!

 

#29 Giuseppe Balzan (125) – lettore

il 04.10.08 alle ore 19:48 scrive:

Onore alla Sua persona e grazie per aver raccontato la sua storia c’ero anch’io quindi può pensare come io la possa aprezzare Saluti e tanta salute Giuseppe

 

#30 roby55 (87) – lettore

il 04.10.08 alle ore 20:14 scrive:

Condivido pienamente. Complimenti prof. Di Federico.

 

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